La misteriosa Sindone di Torino

GLI ESPERIMENTI DEL CARBONIO 14

 

Su che principio si basa la radiotazione al Carbonio 14 (C14).

 

Ogni essere vegetale respira anidride carbonica, che è composta da ossigeno e carbonio. Una minima parte di quest'ultimo è radioattiva (C 14), mentre la più gran parte (C 12) no. Perciò tutti i vegetali incorporano carbonio radioattivo. Gli esseri animali, compreso quindi l'uomo, cibandosi di vegetali (e di altri esseri animali che hanno mangiato vegetali) assumono a loro volta il C 14. Con la morte della pianta o dell'animale, il carbonio radioattivo che lo impregna diminuisce, sempre di più col passare del tempo. Lo stesso vale per quegli oggetti che derivano dagli esseri viventi, ad esempio un tessuto di lana di pecora, dal momento in cui il vello è tosato e dunque, separato dall'animale, esso muore. Occorrono in media 5730 anni affinché il C 14 presente in una creatura morta o in un oggetto da questa ricavato si dimezzi, 11.460 perché si riduca ad un quarto, 17.200 a un ottavo. Stabilendo, con due metodi e con calcoli assai complicati, quanto C 14 residua al momento dell'esperimento, si può individuare l'anzianità del campione sottoposto a radiodatazione.

 

Il primo e poco noto esperimento (ufficioso) di datazione di un campione sindonico col metodo del C14

In occasione dell'ostensione televisiva del 1973, viene prelevato un piccolo ritaglio della Sindone che giunge al carbonologo Raes, il quale se ne avvale per stabilire l'età del lenzuolo. Effettua due deludenti prove, con parti del reperto in suo possesso: la prima metà risulta datata II secolo e l'altra X secolo. Un risultato senza significato.

 

Gli esperimenti ufficiali di radiodatatazione del 1988: perché anche questi non hanno portato a risultati accettabili.

 

Certuni pensano ancora, ultimo mentre sto scrivendo Gianni Vattimo, in un suo articolo su La Stampa del 17 agosto 2000, e sbagliano, che "per ora prevalgano i motivi per considerare la Sindone un reperto di epoca più tarda di quella di Gesù". Tutte le indagini interdisciplinari (anatomia, biologia, medicina legale, antropologia, archeologia, studi biblici, storia, fotografia a due e tre dimensioni, elettronica, informatica, studio dei pollini fossili, fisica, chimica, storia dell'arte... -  portano tutt'altro che a quell'idea, a parte la prova del 1988 di radiodatazione al carbonio 14 radioattivo, che stabilì un'anzianità sindonica compresa fra gli anni 1260 e 1390, i cui risultati però, non sono considerati attendibili dalla gran maggioranza dei "carbonisti". Cito figure della statura del Koutznezov e del Garza Valdés, nonché degli italiani Mario Moroni, Maurizio Bettinelli e Francesco Barbesino; gli ultimi tre effettuarono esperimenti su campioni di tele di mummie egizie, la cui anzianità era storicamente nota, dopo averli trattati simulando l'incendio in Chambery sofferto dalla Sindone nel 1532; ma l'elenco degli scienziati, credenti e non credenti, che dubitano fortemente o addirittura si oppongono con veemenza al risultato è lungo. Lo stesso ideatore dei due metodi di radiotazione (si definiscono l'uno dei radioconteggi e l'altro della spettrometria di massa), Willard Frank Libby, affermava che avevano il punto debole proprio nei tessuti come la Sindone. Quando viene trattata per farne filato, la pianta del lino subisce l'eliminazione dei suoi componenti lipidi e proteici, che sono  più poveri di C 14 del resto, quel resto che servirà alla filatura; quando il filato o il tessuto vengono assoggettati a radiodatazione, appaiono assai più giovani della loro reale età, in quanto, in proporzione, hanno più C 14 della pianta. Per avere una datazione più precisa bisognerebbe poter operare non sul prodotto tessile ma sulla pianta di lino da cui fu tratto. Ma non si tratta solo di questo. Il perché della mancata attendibilità dei risultati richiederebbe molto spazio, a rischio d'annoiare troppo il lettore. Dico solo quanto segue, che sicuramente è più che sufficiente.

Intanto, in generale, entrambi i metodi di datazione hanno portato più volte a risultati manifestamente assurdi. Ad esempio, gusci di lumache vive furono datati a 26.000 anni fa; un corno vichingo dell'anno 1000 al XXI secolo (!); la pelle di un mammuth, sicuramente di almeno 25.000 anni fa, quando la specie scomparve, fu considerata vecchia di soli 5.600 anni; una foca appena morta risultò "defunta" 1300 anni prima; l' Uomo di Lindow fu datato, su tre suoi campioni, una volta al 300 a.C., una seconda al I secolo, infine al V secolo, con uno scarto di 800 anni. Ossa e bende della stessa mummia egiziana, conservata al Museo di Manchester, risultarono le prime più vecchie di 1000 anni rispetto alle seconde, mentre erano contemporanee. Di più: come s'era detto, fili sindonici erano già stati sottoposti ufficiosamente a radiodatazione nel 1973 dal Raes: un'estremità del campione risultava del 200 e l'altra del 1000 d.C.

Ma in particolare, gli esperimenti ufficiali di radiotazione del 1988 di Ginevra, Oxford e Tucson, per tutti e tre i laboratori interessati non s'avvalsero, com'era indispensabile, di entrambi i metodi: tutti usarono il medesimo, nessun laboratorio pure l'altro sistema, mentre avrebbe dovuto considerarsi doveroso, scientificamente, ricorrere ad entrambi, per controllo, come di gran norma si fa.

In secondo luogo, errore metodologico certo, non si applicarono i fattori di correzione. La Sindone subì incendi, tra cui il citato - il più grave -, della cappella di Chambery ov'era custodita, di cui porta ancora i segni. Gli incendi aumentano la componente di C14 di un oggetto che li ha subiti, così che l'esperimento lo ritiene di molto più recente. Lo stesso per funghi e batteri, che a loro volta assorbono C14, che, nel tempo, si sono chimicamente combinati ai fili della Sindone cedendole il loro carbonio 14, e gli effetti sono ineliminabili con la semplice pulizia fisica che fecero i tre laboratori, occorrono complessi procedimenti chimici. Anche i fumi delle candele aggiungono carbonio 14, e per secoli nelle chiese e nelle cappelle furono accese candele. Lo stesso per il tocco umano, e la Sindone, sempre per secoli, venne esposta sostenuta dalle mani di chierici

ed inoltre, rimase per molti giorni in quelle delle suore Clarisse che rattopparono i buchi prodotti dall'incendio del 1532. Anche la radioattività prodotta dal disastro di Cernobyl, che giunse su Torino - ricordo che quel giorno pioveva acqua acida, che rendeva "strana" la mia lingua: speriamo in bene per tutti noi - può aver modificato la componente di C14 della Sindone. Secondo il Koutznezov, che ha effettuato in merito prove sperimentali rigorose su tessuti sicuramente del I secolo, tenendo conto dei fattori di correzione, la Sindone deve essere considerata del I secolo.

 

In sintesi

synthesis

© Guido Pagliarino